Capricorni Pneumatici – Dissections

Dissections è la prima parte di una trilogia dei Capricorni Pneumatici, un gruppo italiano di culto della gloriosa scena esoteric-industrial (di recente ho parlato della loro storica cassetta Nibbas). I prossimi capitoli di questa trilogia saranno Variants e Mutations, entrambi di live electronics, registrati rispettivamente il 30/08/22 e il 07/12/22. Questo lavoro è invece stato registrato tra il 2018 il 2023 in Svezia e Italia ed esce per la ADN ed esce in doppio cd. Le sonorità sono rituali e minimali ed il concept, molto oscuro, rimanda a una concezione magico-esoterica dell’esistenza. Le fonti sonore sono le più disparate (sono state utilizzati e dissezionati strumenti come Tibetan bowl, maracas, metal percussion, una music machine della fine del 800, uno zyther degli anni 20, bowed 12 strings guitar, un trombone T-bone, electric guitar, tubular bells, Irish drum, un DX7II, sax soprano e field recordings). Il tutto è stato processato anche grazie all’aiuto di Doremi digital HD1 e altri outboards. In ogni caso quel che conta è il risultato finale: questa è musica profonda ed è realmente, se approcciata con il giusto spirito, un’esperienza di ascolto molto intensa. Mi sono venuti in mente i Sigillums S di Bardo Thos Grol. Ma, alla fine, ci troviamo di fronte ad un gruppo originale, capace di plasmare il suono nei minimi particolari. L’effetto è ipnotico e mistico, non lontano da quella che può essere un’esperienza con il Sacro o quel che ne rimane in quest’epoca dissacrata. Consigliato a chi ha seguito la scena post industriale italiana.

Caesar (Ver Sacrum) 11/07/2023

 

Seltsam, dass mir auch Capricorni Pneumatici entgingen, obwohl ich selber Steinbock bin. Das von Crowley, Lovecrafts Azathoth und ‘Necronomicon’, Artauds ‘Tutuguri’ und William Blakes Prophetie inspirierte italienische Duo hatte in den 80ern von “Capricorni Pneumatici” und “Al-Azif” (1987), “Über Artaud” (1988) bis “Vala, or the Four Zoas” (1989), das Zeug zu mehr als nur einem Geheimtip. 2015 hat ADN das Projekt zum 30th Anniversary wiederbelebt mit der Trilogie “The Erivar“, “Lake of Fire” und “Rahoor“, nach wie vor im Geist von Crowley und Austin Osman Spare. Dissections (DNN 037 C, 2xCD) – Sezieren, Zergliedern – offeriert nun fast zwei weitere Stunden in 8 Teilen, variabel gestaltet mit Metallpercussion, Saiten- und Blasinstrumente, DX7II, Doremi HD1, Stimme. Aber nur einem Zweck: So zu klingen, zu sirren, zu dröhnen, dass es die Knochen aus dem Fleisch der Dunkelheit seziert. So, dass nur molluskenweich morphende, pulsende Wellen bleiben. Die einen können da zeitvergessen im Sonoren baden und sich willkommen fühlen, die andern sich klaustrophob ausgeliefert sehen an etwas Erhabenes, das an den Nerven sägt, raunend die Waage hochhält und das Herz fordert, in der
eisenhaltigen Luft der Unterwelt, wo es braust und nun doch auch donnerblechern tönt. Elegische Streicher bereiten „unsagbar traurige Freude“ (G. Jonke), noch singt und stöhnt das Leben hinter der Tür. Eine Posaune röhrt von Tibet nach Newgrange, dumpfe
Schläge tupfen an dröhnendes Lärmen, das unaufhörlich einen Stimmlaut mitzerrt durch Cyclic Law-, Winter-Light- und Zazen Sounds-Gefilde. Egal ob ‘dafür’ oder ‘dagegen’, der eiserne, finstere Strom reißt alles und alle mit.

Rigobert Dittman (Bad Alchemy)

ADN