Open to the sea – Watering paper flowers and snakes
“Watering Paper Flowers” non aveva ricevuto, per il suo formato, doppio CDR, la visibilità che un predecessore eclatante come “Another Year Is Over, Let’s Wait For Springtime“, avrebbe potuto assicurargli. Rimedia ADN che rende di nuovo disponibile il materiale di quella pubblicazione della Fluid Audio. In Shallows Of The Black Sea field recordings, comprese voci esotiche, probabilmente rituali, si intersecano con il gentile tocco di un piano elettrico, con un flusso sovraccarico di nostalgia che pudicamente si ritira nell’intimità con I Can Hear The Cherries Falling From My Hospice Room Pt. 1, a rievocare momenti di sospensione temporale irripetibili, perduti. It Comes, Ineluctable si dilata neoclassica e struggente, If One Moment Could Be My Entire Life rimanda a quei frangenti incantati che destini, volontà, non riescono a procrastinare, All The Lilies On The Hill è un epilogo che immerge in un malinconico scenario che il piano tratteggia e il violoncello angustia.
Il titolo è modificato in “Watering Paper Flowers And Snakes” poiché c’è un secondo CD, “Songs For Snakes And Stones“, dove, in parte dei brani, la line-up originale di Open To The Sea, Matteo Uggeri e Enrico Coniglio, si è allargata con l’ingresso di Saverio Rosi nel 2022. Nel programma pezzi, a volte rielaborati, usciti come bonus, in formato digitale, nelle edizioni limitate, con puzzle incluso, degli album “Open To The Sea“, “Tales From An Underground River” e “Ten Rooms Under The Sea“.
Spiccano l’avant, frammentata, luccicante, di And There Was Really No Alarm, Or It’s Never Too Early For Xmas Decorations che indugia sulla soglia della memoria di periodi felici, col violoncello di Andrea Serrapiglio protagonista, Where The Waves Went Through Frozen Bubbles, elusiva ed enigmatica, la psichedelia latente nell’astratto post-rock di To Sing A Song For A Snake, le escavazioni sentimentali di In A Summer Day End, quei declivi in cui il sogno sfiorato è condannato all’evanescenza.
7.7
Paolo Bertoni (Blow Up) Marzo 2025
Auf Watering Paper Flowers and Snakes (DNN 041 C, 2xCD) wird von den mit “Tales from an Underground River“ (2022) kennengelernten Open To The Sea, also Enrico Coniglio, Saverio Rosi und Matteo Uggeri, mit ‘Watering…‘ nochmal das mit elegischem Piano, Organ, Yamaha TX7, Rhythms, dem Klang von Wasser, Stein, Glas, tickenden Sekunden, Folkgesang träumerisch gezauberte Ambiente dieser 2021 bei Fluid Audio erschienenen Doppel-CDr aufgelegt. Rosi fehlt da, Mattia Costa pocht Drums, lässt Cymbals rauschen, dazu erklingen ein wehmütiges Cello, Drones, eine Trompete mit Trauerflor. Titel wie ‘A Wheathered Vibe‘, ‘Shallows of the Black Sea‘ und ‘I can hear the cherries falling from my hospice room‘ sprechen dazu Bände. Dazu erklingen auf CD2, mit nun Rosi an Keys, Synths, virtuellem Kontrabass & virtuellen Brasssound, Uggeri auch an random Drums und Percussion, Coniglio auch an Elektrische Gitarre und Korg MS2000, Remixes von “The Sea Puzzle“ (Dronarivm, 2017), Tracks der EPs “A Waterfall Of Snakes“ (Silentes + ADN, 2022) und “The Eleventh Room“ (Dissipatio, 2023) sowie das bis dato unveröffentlichten ‘Today I’m in the mood that you’ll be in tomorrow‘. Das Artwork von Roberta Casini entpuppt sich erst beim zweiten Blick auf die Blumen und das bunte Obst als vesuvisch. Die schönsten Blüten treiben zwei Vulkane. Open To The Sea lustwandelt noch im Garten, aber kann sich dem Geflüster der Schlange, der Tristesse drohender Vergänglichkeit und des Futur II nicht erwehren.
Rigobert Dittmann (Bad Alchemy 128)
Prendetevi del tempo. E lasciate che tutto scorra. Non vi preoccupate di serbare nulla che non sia quanto rimarrà.
Il doppio album marchiato ADN raccoglie materiali di diversa provenienza. Un lavoro di Uggeri ed Enrico Coniglio su Fluid Audio del 2021 e brani sparsi da EPs, alcuni in remix. Una mappa emotiva di melodie minimaliste irregolari, acquarellate tra elettronica e field recordings, con gusto impressionistico. Sul primo cd, prezioso è il lavoro svolto da Mattia Costa (percussioni), Alessandro Sesana (tromba) e Andrea Serrapiglio (violoncello e drones) nel variare le coloriture della musica sempre diversa nella pure unitaria concezione e composizione. Nel collettaneo secondo disco, (titolo completo “Songs for Snakes and Stones“), al duo si aggiunge in organico Saverio Rosi. D’origine (più) frastagliata, s’illumina di curiose nuances. Un che di Sigur Ros (And there Was Really No Alarm), quasi l’attesa che Kate Bush canti (Today I’m in the Mood that You’ll Be in Tomorrow), devianze di jazz (Where the Waves Went Through Frozen Bubbles), ombre country blues (In a Summer Day End).
8.0
Dionisio Capuano (Blow Up) Aprile 2025
Era il 2017 quando Enrico Coniglio e Matteo Uggeri pubblicavano un primo lavoro condiviso intitolato Open To The Sea, itinerario sonoro immaginifico creato dosando sapientemente ricerca melodica e manipolazione elettronica. Quella che avrebbe potuto essere una collaborazione unica si è poi tramutata in un progetto vero e proprio, che da quel titolo ha tratto denominazione producendo con cadenza costante tasselli ulteriori nel corso degli anni. Dal 2022 ai due si è sommato, oltre a quello di tanti musicisti chiamati in causa di volta in volta, il contributo di Saverio Rosi, innesto divenuto stabile l’anno successivo con la pubblicazione di Ten Rooms Under The Sea.
L’ultima fatica del trio è un disco doppio che esattamente nuovo non è. Come denunciato chiaramente dal titolo si tratta della riedizione di quel Watering a Paper Flower prodotto in edizione limitata per Fluid Audio nel 2021, affiancato da un secondo cd che riprende ed in parte rielabora materiali inclusi in diversi ep digitali e contenuti extra – tra cui A Waterfall of Snakes nella sua interezza – ed un solo inedito.
Se la prima metà ripropone l’animo più malinconico del marchio innestato su trame armoniche fragili e sottile grana elettroacustica, la seconda ne svela l’immaginario onirico spesso permeato da un lieve senso del ludico. Uno sguardo ampio, aperto sulle diverse forme assorbite, sovrapposte e fuse in modo trasversale ripensando all’eleganza della scrittura di David Sylvian, alle ombre striscianti di casa 4AD, alla bellezza del cadere nella tana del Bianconiglio lasciandosi stupire da piccoli dettagli trasposti in angoli impensati.
Tutto è possibile in questo universo sonoro surreale, una nenia rituale può interagire con un tessuto strumentale in bilico tra post-rock e jazz (Shallows Of The Black Sea) e lo stesso vale per gli echi ambientali che scorrono in filigrana su sonorità modern classical (It Comes, Ineluctable), ricordandoci quanto sia importante per l’uomo la memoria, la consapevolezza del proprio passato. C’è poi spazio per ambientazioni d’incanto in cui voci fanciullesche spaziano tra risonanze giocose e frammenti melodici (Because I Was In The Radio Days Again), dilatazioni ambient diafane guidate dal rumore dell’acqua (Or It’s Never too Early For Xmas Decorations) e costruzioni avant-jazz sinuose (For the Waters Underneath Milan).
Un paesaggio cangiante perennemente immerso in una nebbia ipnagogica avvolgente, che si rivela in tutta la sua cristallina bellezza dimostrando quanto a volte sia necessario tornare sui passi percorsi per offrire l’occasione di (ri)scoprire qualcosa colpevolmente mancato.
Peppe Trotta (Triste) 14/03/2025