Correnti Magnetiche – Live
Correnti Magnetiche was a multimedia improvisational group featuring Riccardo Sinigaglia on keyboards, Maurizio Dehò and Erika Hajdu on violins, Gabin Dabiré playing sanza, balafon, mallets, percussion and voice, Tommaso Leddi on violin & horn (although not featured on this recording), soprano voice Rosanna Maggia, and group co-founder Mario Canali painting on a computerized graphic tablet with a big screen projection following the music. The group gave numerous performances from 1985 through 1996, but only left three recordings, their 1989 self-titled LP, a VHS tape released in 1991, and now so many years later, this live CD recorded in 1989. Although their music is (or at least seems to be) completely improvised, the group is well rehearsed and doesn’t spend a lot of time wandering around seeking a direction, they already seem to know precisely where they are going, with a lot of interesting angles, turns and twists to keep things interesting as they go. Dabiré’s vocalizations involve lyrics, whereas Maggia’s are completely improvised; the combination of strings, voices, balofon and electronic sounds is completely unique, though throughout the four long tracks one might hear some strange echoes of familiarity, like an inspired cooperative between Aktuala, Cloud Chamber and Opus Avantra somewhere in a mystical place in central Africa. Their music is brilliant, soothing and gentle, as it pulls and pushes in many directions, like eddys in a fast flowing river. One can only hope that more recordings of the group turn up and get a proper release like this one.
Peter Thelen (Exposè) 5/06/2016
Evocazioni e arabeschi che lambiscono la musica sinfonica e orchestrale, le concezioni armoniche di oriente e occidente in una danza intensa e disperata dai contorni diluiti e sfumati. La seconda traccia sembra un cerimoniale esoterico, aleggia in sospensioni quasi liquide e cristalline che sfiorano la stasi apneica per poi innalzarsi in rivoli scintillanti e cinematici di interazioni timbriche fortemente suggestive. Di grande impatto il gioco dei gorgheggi della soprano e l’incalzare della mimica stridula del violino. Nella terza suite c’è un incontro di stilemi che richiamano sia le modalità balcaniche che orientali, un crescendo percussivo e un groviglio di fiati magistralmente incanalati dalla voce che ne dirige la grafica e la ritmica sincopata e fibrillante. Ultima suite decisamente onirica ed elegiaca, con tocchi percussivi evanescenti e un violino esotico che segue un flusso emozionale di totale e libera evasione. Colpisce molto la delicatezza con cui le concezioni più severamente classiche e la lucidità compositiva si fondono all’avanguardia, alla sperimentazione più istintiva, primordiale, creativa e fantasiosamente improvvisata. Tutto molto lontano dalla rigidità accademica per quanto geniale e qualitativamente eccelso. Non stupiscono i tantissimi, prestigiosi riconoscimenti avuti da questa iniziativa e non si può che plaudire alla rivalutazione di tutto il materiale che ne ferma nel tempo la grandezza e la modernità.
Uscita postuma di un progetto che pareva perduto nel tempo e che invece viene riesumato un po’ a sorpresa con questo bel documento sonoro registrato live in studio nel 1989, le Correnti Magnetiche sono state soprattutto una creazione del tastierista Riccardo Sinigaglia, musicista che i cultori dell’elettronica italiana ricorderanno in particolare per la sua collaborazione con Walter Maioli degli Aktuala nel progetto Futuro Antico, insieme al percussionista africano Gabin Dabiré, con uno storico album “Dai Primitivi All’Elettronica” uscito nel 1980. Durante gli anni ottanta, oltre alle sue uscite come solista, in particolare da ricordare l’album “Riflessi” pubblicato nel 1986 da ADN, label dedicata alla nostra avanguardia, insieme alla succursale italiana della ReR, Sinigaglia è stato anche attivo con il singolare gruppo di avant-ambient-wave folk The Doubling Riders. Il gruppo Correnti Magnetiche è stato ideato nel 1985 con il fondamentale contributo dell’artista multimediale Mario Canali e rappresenta una più radicale evoluzione in senso elettronico delle idee, inizialmente teorizzate nei Futuro Antico, di commistione tra un’ancestrale musica tribale e le più moderne e computerizzate sonorità occidentali; l’unico album in studio risulta quello pubblicato nel 1989 ancora su ADN e purtroppo fino ad oggi pare che non sia stato ancora ristampato su cd, anche se questo live potrebbe essere presagio, speriamo, di un’imminente ristampa da parte della ritrovata ADN… Insieme a Sinigaglia e Gabin Dabiré, alle Correnti Magnetiche dal vivo si aggiungono il violinista Maurizio Dehò, il violino di Erika Hajdù e la voce soprano di Rossana Maggia: strutturata in quattro diverse fasi per una durata totale di 65 minuti, questa lunga improvvisazione live ci permette di ascoltare una musica pulsante e viva che si articola in maniera estremamente fluida attraverso un linguaggio universale che riprende le suggestioni world degli Aktuala e le ritualità esoteriche della Third Ear Band, con sonorità kraut che si avvicinano talvolta ai viaggi esotici degli Agitation Free e buone velleità avantgarde contemporanee nelle densità rumoristiche e dissonanti dei violini della Hajdù e Dehò, affiancati dai vocalizzi spiritati e sciamanici di Rossana Maggia. Rispetto alle sofisticate sperimentazioni elettroniche in studio, la musica delle Correnti Magnetiche dal vivo tende dunque a lasciare più spazio ad una più liberatoria, “umana” ed energica musica di confine che non perde comunque nulla dell’originale raffinatezza esecutiva, grazie anche ad un’ottima e ben bilanciata qualità della registrazione. Peccato solo per il piccolo e fragile digipack in cartoncino, elegante ma anche troppo essenziale, qualche nota di copertina in più non avrebbe certo guastato. In sostanza, questo “Live” delle Correnti Magnetiche è un passaggio fondamentale per approfondire ulteriormente una scena italiana di confine che ancora oggi rimane forse troppo sottovalutata, se non del tutto ignorata.
Giovanni Carta (Arlequins)
Prosegue il lavoro di recupero di importanti tasselli della musica sperimentale del nostro paese da parte della rinata etichetta milanese ADN: Correnti Magnetiche è un progetto multimediale guidato dal compositore Riccardo Sinigaglia (un album in studio a questo nome), spesso portato in concerto negli anni ottanta e che prevedeva musicisti di rilievo come Gabin Dabirè, Tommaso Leddi ed altri. Il live in questione, ben eseguito e dalla eccellente qualità sonora, è apprezzabile soprattutto per il suo non uniformarsi ad un unico genere, contemplando momenti di musica aleatoria, etnica, contemporanea e mostrando una generale predilezione verso il misticismo sonoro e l’attitudine “cosmica”. Musica delle sfere.
Antonello Cresti (Rockerilla) Ottobre 2015
Correnti Magnetiche (magnetische Ströme) war ein weiteres Projekt des Tastendrückers und Elektronikbastlers Riccardo Sinigaglia (Futuro Antico, Doubling Riders). 1985 beschlossen Sinigaglia und der Maler Mario Canali gemeinsam Klang und Bild konzertant zu vereinigen. Es schlossen sich bald weitere Musiker (u.a. Tommaso Leddi von den Stormy Six, und der Futuro-Antico-Kollege Gabin Dabiré) und bildende Künstler dem Projekt an, welches mit wechselnden Besetzungen bis 1996 unter dem Namen Correnti Magnetiche vornehmlich live Ton und Optik zu einem dichten Ganzen verwob.
Einen Tonträger hat man zu Lebzeiten nicht veröffentlicht. Allerdings nannte Sinigaglia eines seiner Soloalben aus dem Jahre 1989 auch “Correnti Magnetiche“. 2015 erschien schließlich der hier rezensierte Konzertmitschnitt der Formation (ohne Leddi) aus dem Jahre 1989 beim Label Alma De Nieto auf CD. Genauere Angaben zu ‘wo’ und ‘wann genau’ sind auf dem schlichten Pappfaltteil in dem die CD steckt nicht zu finden.
In klanglich-stilistischer Hinsicht gibt es hier ähnliche Musik zu hören wie die, die auf den beiden Futuro-Antico-Alben zu finden ist. Weltmusikelemente werden mit Elektronischem verwoben, hier noch erweitert um eine optische Komponente (es gab wohl Filme, Bildprojektionen und allerlei Lichteffekte zu sehen), die der Tonträger natürlich nicht vermitteln kann. Dazu kamen noch recht klangprägend Geigenklänge, und – zumindest in den Tracks 2-3 – der Gesang Rossana Maggia. Titel haben die Stücke keine, und vermutlich wurde das alles weitestgehend improvisiert.
Ethnoperkussion (vor allem Xylophonartiges) und Kalimbatöne treffen hier auf Tastensounds und prozessierten Elektronikklang, Geigen und meist textlosen Soprangesang. Das ergibt, wie man wohl vermuten wird, einen recht eigenen Klang. Der Zweitling von Futuro Antico bot Ähnliches (siehe “Dai Primitivi All’Elettronica”), doch sorgen die Streicher und der Sopran für ein ganz anderes Gepräge. Eine Art von Experimental-Kammerprog-Ethnoelektronik ist das Ergebnis, die sich eher spröde, bisweilen auch erhabener hallend durch die vier langen Nummern arbeitet. Das erste Stück wird ohne Gesang und zweite Geige bestritten, und bietet ein sich langsam steigerndes, hypnotisch-kosmisch-krautiges Tongeflecht, versehen mit hallenden, elektronisch verfremdeten, teils exzessiv fiedelnde E-Geigensounds und Perkussivem, welches fast schon den Höhepunkt der Sammlung darstellt. Die Gesangseinlagen der Maggia in den restlichen drei Stücken sind nämlich immer ein wenig auf der exaltierten Seite, was bisweilen schon ein wenig an den Nerven (des Rezensenten) zerrt.
“Live” ist alles in allem ein interessantes Album mit einer sehr eigenständigen Mischung aus Elektronischem und Akustischem, welche Freunden und Freundinnen experimenteller Elektronik ohne Ethnoaversionen empfohlen sei. Wer die beiden Scheiben von Futuro Antico schätzt, der kann hier jedenfalls bedenkenlos zugreifen.
Wertung: 11/15
Achim Breiling (Babyblaue-Seiten.de) 5/10/2019